mercoledì, gennaio 21, 2009

Cancelliamo il tempo e capiremo - LASTAMPA.it

"Ripensare cosa sia il tempo è il passo più arduo. Siamo abituati a concepire l'uniforme scorrere del tempo; questo grande fiume in cui siamo immersi e che ci trascina. Ma un vero fiume è solo una danza disordinata di milioni di molecole d'acqua; vista da lontano, la danza disordinata diventa un placido e ordinato fluire, a costante velocità. E se il tempo si scomponesse anch'esso in una danza incoerente e disordinata, quando osserviamo il reale alle scale più minute? Se la nostra idea di un Grande Tempo che fluisce non fosse che una specie di approssimazione, che ha senso solo su scale «grandi»? Se per scrivere le equazioni fondamentali che descrivono il mondo fosse necessario dimenticarsi del tutto della variabile «tempo»? In fondo, come aveva osservato Newton, non osserviamo mai direttamente il tempo: osserviamo solo posizioni di oggetti che si muovono, come le lancette degli orologi. Newton aveva ben scritto che l'esistenza del tempo è una «utilissima ipotesi» per mettere ordine nella complessità del reale. Se questa ipotesi fosse utile alle nostre scale usuali, ma non più a scale molto piccole o molto grandi? Se il tempo in realtà non esistesse? Un'idea altrettanto assurda che pensare che la Terra galleggi nello spazio."

L'enigma del tempo, La comprensione del tempo - [Agorà Magazine]

Ma a quale velocità va il suo ticchettio? E l’orologio che misura la vita di un uomo in una città sovrappopolata è identico a quello di un piccolo centro?

Qualcuno risponderà: il tempo è sempre quello, quel duplice movimento della terra di rivoluzione attorno al sole ( anno) e rotazione proprio asse (giorno).Ma, a volte capita che il tempo passi velocemente o un minuto diventi eterno; non è questo forse uno dei tanti enigmi del tempo? se così fosse non esisterebbero Chrònos e Kairòs o meglio Chrònos: il tempo cronologico esterno a noi, Kairòs: il tempo esistenziale, emozioni, eventi personali.

Noi, di rosa stupor mundi, abbiamo un vantaggio come comes, amici.

Cum ES è la radice di questa parola. ‘Vita’ (ES) ‘assieme’.

Assieme decidiamo di scrivere, assieme arriviamo ad impostare un problema-soluzione. Assieme, noi comes, arriviamo al SI’.

Davanti al caso del tempo che l’uomo affronta da sempre, abbiamo notato il caos temporale delle emozioni che fa dimenticare qualsiasi misura, perché misurare il tempo è già andar fuori della dimensione del tempo, come dice Heidegger.

“L’esserci, nella quotidianità, non è l’essere che io sono, bensì la quotidianità

dell’esserci è quell’essere che si è. E quindi l’esserci è il tempo che si è

l’uno con l’altro: il tempo del ‘Sì’. L’orologio che si ha, ogni orologio, indica

il tempo dell’essere-l’uno-con-l’altro-nel-mondo”: questo scrive Heidegger : 44 ne ‘Il concetto del tempo’ (Adelphi 2008), da una conferenza che tenne dinanzi ai teologi di Marburgo nel luglio del 1924.

In altre parole: il fatto che noi abbiamo un progetto in comune fa sì che ci siamo

ed il sì condiviso definisce il tempo dei fatti progettati assieme. Questo articolo

può nascere in un giorno, in una settimana o più. Nato, è un fatto che il direttore

farà articolo per tutta la piazza, o non farà. Il tempo degli altri sarà scorso intanto con altri ritmi.

La pubblicazione dell’articolo darà modo al lettore di farsi uno con noi. I tempi

di pubblicazione e, soprattutto, quelli di lettura, saranno plurali rispetto alla

nostra unità progettuale. Diventerà uno con noi chi vorrà rispondere, in ogni momento. Tra un giorno, un mese, un anno.

Nei millenni l’uomo si è affidato agli astri ad eventi e fenomeni periodici come le fasi lunari per costruire calendari, clessidre ad acqua/sabbia, orologi solari meridiane e gnomoni anche monumenti megalitici ancora oggi visitabili; a quei tempi il ticchettio di un orologio da tasca era ancora molto lontano figuriamoci poi la nuova natura del tempo con la teoria della relatività di Albert Einstein.

Appunto ragionando su questa teoria Heidegger ha costruito nel 1927 Essere e tempo, un pilastro del pensiero moderno che ha sviluppato Il concetto di tempo che abbiamo detto.

La teoria della relatività ci apre un nuovo enigma, dove il tempo non è più valore assoluto ma “rallenta” quanto più ci si approssima alla velocità della luce”.

La pubblicazione di Lingua fu dingua in libri di Agoramagazine apre ad una nuova comprensione linguistica del tempo?

Questo è il motivo della seconda parte del titolo: se time è TI ME, vita del ME, per tutti allora Il concetto di tempo andrebbe modificato nel titolo: Archetipo del tempo, ovvero ‘sul modello perfetto di tempo’.

martedì, gennaio 06, 2009

Telefono da polso per LG al CES - Hardware Upgrade - Il sito italiano sulla tecnologia - www.hwupgrade.it

Telefono da polso per LG al CES - Hardware Upgrade - Il sito italiano sulla tecnologia - www.hwupgrade.it

I grandi orologi sono senza tempo, ecco come sceglierli - Articolo - ilGiornale.it del 02-01-2009

Fino a non molti mesi addietro, possedere un’importante collezione di orologi, era considerato un investimento quantomeno stravagante, specie se paragonato alle rendite del mercato azionario oppure a quelle dell’edilizia. La crisi attuale ha visto però spostare l’ago della bilancia proprio a favore di settori meno usuali, come gli orologi.
La spia di questo andamento in controtendenza si è avuta nella sessione autunnale delle consuete aste orologiere di Ginevra. Il settore è apparso in ottima salute: non solo non ha subito flessioni di rilievo, ma anzi ha visto aumentare numero e consistenza dei pezzi battuti. In quattro sessioni, effettuate da Christie's, Antiquorum, Sotheby’s e dalla new entry Patrizzi & Co, sono stati venduti orologi per la cifra record si 46,5 milioni di franchi svizzeri, pari a circa 30 milioni di euro, un indiscutibile successo. Eppure, proprio le stesse case d’asta erano state le prime ad aver temuto il peggio, preparando le loro contromosse: ad esempio Christie’s e Sotheby's avevano avvisato i venditori che in generale i prezzi di riserva (è il prezzo minimo a cui un venditore è disponibile a vendere) erano stati abbassati, così come i prezzi minimi «segreti».
Il risultato migliore in assoluto è stato registrato, con 17,8 milioni di franchi svizzeri, da Christie's (recentemente entrata a far parte delle proprietà del miliardario francese François Pinault) che ha venduto l’82% dei 409 lotti presentati. Un successo che Aurel Bacs, co-direttore del dipartimento orologeria di Christie’s, ha definito «per certi versi storico. È chiaro che in futuro potranno esserci delle correzioni, ma il risultato appare reale e non frutto di speculazioni. Anzi, la crisi ha tolto di mezzo quelli che noi chiamiamo gli “easy money”, gli speculatori, lasciando il campo ai collezionisti reali, che seguono da sempre il mercato e possono offrire continuità e sostanza».
Appare chiaro quindi che il mercato orologiero non è soltanto vivo, ma soprattutto che viene visto come un vero e proprio «bene rifugio» da molti investitori sparsi ai quattro angoli della Terra. Naturalmente, ogni ragionamento economico da fare su questi beni prevede tempi molto lunghi, conoscenza del settore e una disponibilità economica importante. Gli affari infatti non si realizzano con i pezzi da poche migliaia di euro, ma esclusivamente con marchi blasonati e modelli di alto valore, scelti con cura. A questo proposito si nota, nella sostanza, una tenuta delle quotazioni dei celebri Patek Philippe, specie di quelli complicati o pluricomplicati, con i cronografi più blasonati, le celebri referenze (è il numero che designa un modello) 130 e 1463 degli anni '50 e'60, a fare da zoccolo duro per qualsiasi collezione. Importante poi registrare come le stime dei Rolex siano, da qualche anno a questa parte, in crescita esponenziale. Un vero boom, legato però ad un solo modello, il celebre Daytona, che in alcune rare versioni di quadrante, ha toccato in questi giorni anche la quotazione di scambio record di 500mila euro. Da notare, proprio per questo celebre cronografo, come l’euforia non riguardi più solamente il celeberrimo quadrante “Paul Newman”, quanto le versioni speciali, i prototipi e le varianti meno conosciute. Se poi si vuole rischiare, ma solamente un pochino, allora in cassaforte si potranno anche mettere alcuni storici Panerai, ricercati e pagati cifre costantemente in crescita, ed i Cartier più rari ed inusuali. In tutti i casi, con accortezza e pazienza, il risultato saranno delle collezioni la cui quotazione non subirà mai impennate (in positivo o in negativo) fuori dal comune, ma manterrà il suo valore nel tempo: e questo, nel momento attuale, è già molto.