lunedì, settembre 25, 2006

PATEK PHILIPPE Calatrava Ref. 4896


PATEK PHILIPPE
Calatrava Ref. 4896
20/06/2006
Le donne scelgono un orologio per la sua eleganza, per la sua bellezza, per la sua raffinatezza. Ma sono sempre più numerose le donne che apprezzano la sofisticatezza di un movimento meccanico, soprattutto se è firmato Patek Philippe e si distingue per la sua eccezionale sottigliezza. Per rispondere al loro desiderio di lusso e di eccellenza, la manifattura ginevrina arricchisce la sua collezione di orologi da donna proponendo il suo primo orologio da donna meccanico ultrapiatto.
Questa nuova referenza 4896 viene ad integrare la collezione Calatrava, famosa per l'eleganza senza tempo della sua cassa rotonda, uno dei simboli più belli dello stile Patek Philippe da quasi tre quarti di secolo.
Anche se la forma della cassa rimane fedele alla linea pura dei Calatrava degli anni 1930, Patek Philippe ha dedicato un'attenzione particolare al design del quadrante, che presenta una composizione inedita. Questo quadrante esclusivo si distingue anzitutto per il suo straordinario colore ''blu notte'', riecheggiato dal cinturino in satin spazzolato, in contrappunto con l'oro bianco 18 carati della cassa e delle lancette. Uno sguardo più attento rivela una ricerca molto precisa a livello dei dettagli. La base del quadrante, finemente decorata con onde concentriche a ''guilloché'', è ricoperta da numerosi strati di lacca blu che creano un effetto di profondità e lasciano trasparire la delicatezza del ''guillochage''. Per le diverse operazioni di laccatura, di cottura al forno e di lucidatura, questo quadrante ''satin bombé'' da solo richiede 12 fasi di lavorazione. Gli indici ''incipriati'' in grigio argento, quali i raggi di una stella, animano il quadrante di una nota viva. Le lancette stile ''dauphine'' diamantate hanno una faccia lucidata e l'altra sabbiata e rodiata; un gioco di luci che si aggiunge ai riflessi cangianti del quadrante e al fuoco dei 72 diamanti che esaltano la lunetta. Così adorna, la nuova Referenza 4896 possiede tutto lo splendore di un orologio da sera; ma la sua eleganza sobria e discreta fa di lei anche una bellissima complice di tutte le ore del giorno.
Il Calatrava Ref. 4896 batte al ritmo del Calibro Patek Philippe 16-250, movimento a carica manuale che si distingue per il suo profilo ultrapiatto e le sue dimensioni molto compatte (2,5 mm di spessore, per un diametro di 16,3 mm).

Movimento: meccanico a carica manuale, Calibro Patek Philippe 16-250, 28.800 alternanze/ora, riserva di carica di 38 ore, Punzone di Ginevra.


fonte:www.orologico.it

Il Daily Chic di Morellato su tv e stampa con Grey Italia


Sarà on air da settembre sui periodici la campagna del mondo Daily Chic di Morellato. L’intero progetto è stato affidato a Grey Italia, l’agenzia guidata da Silvio Saffirio e Mario Attalla. La campagna sarà arricchita a breve da spot tv.

La campagna stampa è stata curata dall’art director Rosangela Ederini e dal copy Cinzia Losi. La direzione creativa esecutiva è di Antonio Maccario. Gli scatti sono della fotografa Nancy Fina.
Il mondo Daily Chic di Morellato si arricchisce di un nuovo valore, lo scoop, reso attraverso il gesto di reazione istintiva “No Paparazzi”. Questo gesto identificativo del mondo delle star e dell’iconografia tipica della stampa gossip concentra l’attenzione su un cerchio visivo di 20 cm di diametro, funzionale non solo a presentare la collezione di gioielli e la collezione di orologi Morellato, ma anche efficace per identificare in maniera ironicamente leggera i sogni del target.

CREATIVITA’ NEL TEMPO: ESCLUSIVA MOSTRA PANERAI ALLA PALAZZINA LIBERTY


Ha avuto un notevole successo la mostra “Creatività nel tempo” ospitata nella Palazzina Liberty a cura delle Officine Panerai con in mostra il patrimonio storico e le creazioni moderne del brand: numerosi esemplari di orologi Panerai tra cui alcuni pezzi rari come il primo Radiomir del 1936, che costituì la base di partenza per una serie di modifiche ed innovazioni che fecero dei Panerai i primi veri orologi subacquei professionali della storia, o come il Mare Nostrum, un orologio del 1943 che riprendeva il nome dei contaminuti per siluri ed era destinato agli ufficiali di coperta.

Einstein, promosso di nuovo!


di Claudio Elidoro - Fonte: CSIRO
Inutile negarlo. Quanti di noi non farebbero carte false pur di cogliere Einstein in castagna? Puntualmente, però, le idee del grande Albert respingono da oltre un secolo ogni assalto che viene sferrato nei loro confronti. L'ultimo in ordine di tempo è quello pubblicato nei giorni scorsi su Science Express ed è opera di un team internazionale coordinato da Michael Kramer, ricercatore del Jodrell Bank Observatory (Università di Manchester).
Il team di ricercatori ha messo alla prova la Relatività Generale osservando il comportamento di un sistema di due pulsar in orbita reciproca. Si tratta della coppia identificata come PSR J0737-3039A e B, due stelle di neutroni che, separate solo da un milione di chilometri, orbitano l'una intorno all'altra in circa due ore e mezza sfrecciando alla folle velocità di un milione di chilometri all'ora. Ogni giorno che passa, poi, le due pulsar riducono la reciproca distanza di 7 millimetri. Questa incredibile coppia dista 2000 anni luce in direzione della costellazione della Poppa ed è l'unico sistema di radiopulsar di questo tipo conosciuto.
Le accurate misurazioni delle variazioni nell'arrivo dei segnali radio hanno confermato che il movimento delle due pulsar segue esattamente le previsioni della teoria di Einstein. "Si tratta del test più accurato fatto finora alla correttezza della Relatività Generale in presenza di campi gravitazionali così intensi" - ha affermato Kramer. Le osservazioni hanno permesso di verificare numerosi effetti anticipati da Einstein, quali la curvatura dello spaziotempo intorno alla pulsar B e il rallentamento di "orologi" tipici delle pulsar quando questa era profondamente immersa nel campo gravitazionale della compagna.
Secondo la Relatività Generale, un sistema di questo tipo dovrebbe rivelarsi un'intensa sorgente di onde gravitazionali. Queste misteriose increspature dello spaziotempo ancora ci sfuggono, ma c'è da scommettere che questa coppia di pulsar sarà uno dei primi posti dove andranno a cercarle.

Genova e l'arte della meridiana

Un laboratorio per scoprirne i segreti e imparare a costruirle
di MICHELA BOMPANI



Una meridiana del Castello d'Albertis

GENOVA - Il capitano Enrico Alberto D'Albertis, a metà Ottocento, girava il mondo con un baule: dalla Libia all'Egitto, da Venezia a Genova, tirava fuori gli strumenti, delicati, necessari, per costruire le sue amatissime meridiane. Ne realizzò 106, sparse un po' ovunque e De Amicis lo ribattezzò "girovago pintor di meridiane".

Il capitano fece collocare undici orologi solari nella sua dimora, lo scenografico castello eclettico (firmato da Alfredo D'Andrade) e circondato dal parco che sorge sulle alture genovesi immediatamente alle spalle del porto antico. Oggi, equinozio d'autunno, e prima delle due giornate europee del Patrimonio, dalle 14.30, il segreto di inseguire il sole e segnarne il tempo, sarà svelata da alcuni laboratori per ragazzi (6-12 anni) e per adulti, organizzati la direttrice del museo del Castello D'Albertis, Maria Camilla De Palma, con l'associazione Horologium.

Ciascuno tornerà a casa con una meridiana costruita con le proprie mani. L'appuntamento è nel parco del castello D'Albertis (corso Dogali, 18): ci si trasformerà in "gnomoni", gli aghi che indicano l'ora con la loro ombra. Si scopriranno le meridiane di cotone. E il segreto dell'"horihomo", la misurazione dell'ombra umana. Poi la musica del tempo, con gli strumenti etnici del museo delle culture del mondo, che proprio nel castello ha sede, diretto da Echo Art.

Si giocherà ad inventare motti e disegni: perché la meridiana non è soltanto frutto di calcoli matematici ed astronomici, ma anche sfogo per ambizioni letterarie (ciascuna porta un motto) e pittoriche (la più suggestiva del Capitano, di cui rimane un acquerello, è quella "delle fate").

E nella collezione del Capitano, spicca anche un orologio solare cui pose il suo motto Gabriele D'Annunzio. "Hora belli", scrisse il Vate, all'inizio della prima guerra mondiale. "Hora pacis", cambiò il Capitano, a dicembre del 1918.

Dalle 17.30, poi, per tutto il pubblico, sarà presentato il restauro del "bacino equinoziale maggiore", un orologio solare tridimensionale, a forma di catino semisferico, installato nel parco.

Conoscere da vicino le meridiane sbriciola l'enorme convenzione del tempo in cui viviamo: il tempo vero (indicato dagli orologi solari) e quello fittizio (segnato dagli orologi convenzionali) coincidono solo quattro volte l'anno. Altrimenti ci sono circa quindici minuti di sfasamento. La manifestazione, "Ritrovare il tempo del sole", è gratuita. Chi volesse visitare il Castello, oggi e domani, ha uno sconto speciale (biglietto 4,50 euro). Per arrivare in corso Dogali, si consiglia l'avveniristico ascensore che da via Balbi (adiacente a Stazione Principe) sale fino al cancello del complesso.