lunedì, ottobre 16, 2006

Le Belle Arti di Longines

Le Belle Arti di Longines

il gusto del tempo


E’ avvenuto a metà dello scorso mese, a Venezia e nella straordinaria cornice del Museo Peggy Guggenheim, il lancio della collezione BelleArti, una serie di orologi realizzati da Longines ispirandosi alle linee in voga durante il periodo dell’Art Déco, in particolare a quella tipica fisionomia a forma di botte, che gli addetti ai lavori dell’orologeria chiamano "tonneau" e che risulta piuttostoe originale ed elegante al polso. Gli stilisti della storica maison di SaintImier hanno preso come modello per questa nuova creazione un esemplare conservato nel Museo Longines e datato 1929. Una scelta tesa a diversificare la produzione, visto che il marchio — oggi parte di The Swatch Group insieme ad un’altra quindicina di nomi famosi in orologeria, tra cui appunto Swatch e Omega, Rado, Breguet e Tissot — si era negli ultimi tempi identificato più che altro con una produzione connotata all’uso sportivo, pur avendo avuto in passato nel proprio repertorio anche orologi classici ed eleganti. Ed è appunto questa tradizione che Longines vuole oggi richiamare con la serie di orologi BelleArti, una collezione che si articola in numerose versioni.
Caratteristica comune è la cassa di forma tonneau, quello che cambia sono le sue dimensioni, che variano della misura grande da uomo a quella mini da donna, passando per un paio di taglie intermedie. Tra le molte versioni, si distingue quella realizzata con la cassa in oro rosa incastonata di diamanti lungo i due lati maggiori e rifinita con un cinturino in satin nero (nella foto, costa 2.480 euro). Tutte le altre versioni sono realizzate in acciaio e incrociando quadranti in madreperla con quelli di color argento o nero, con possibilità di decoro in diamanti per le collezioni femminili. I movimenti sono tutti al quarzo tranne che per una serie limitata dotata di meccanismo a carica manuale.

Binda, in un secolo da bottega a industria che impone i suoi marchi su tutti i mercati



Fondata nel 1906 l’azienda ha oggi un fatturato di 230 milioni di euro, che realizza con i marchi Wyler Geneve, Breil. La diversificazione in profumi, gioielli e pelletteria

ANGELO CIMAROSTI

Michelino da Besozzo fu artista elegante, rappresentante del gotico a sud delle Alpi nel tardo Medioevo. Preciso e minuzioso, non tradì mai la sua vocazione ai fondi oro, ai particolari e ai dettagli delle miniature. Si vede che a Besozzo, centro in provincia di Varese, la precisione e l’eleganza sono virtù ereditarie, come l’aria che scende incanalata dal lago Maggiore. A cinque secoli di distanza dall’epoca di Michelino, nel 1906, Innocente Binda, figlio di piccoli commercianti, fonda un’attività legata alla minuziosità, all’oro, ai misurati calibri delle casse degli orologi, dei meccanismi millimetrici, della tradizione che veniva da oltre le montagne. E’ la nascita della Binda, storica azienda milanese che festeggia il secolo di attività attraverso mille cambiamenti ma sempre fedele al mondo dell’orologeria, con un fatturato consolidato di 230 milioni di euro e molto da chiedere al futuro.
"Nonno Innocente racconta l’attuale amministratore delegato del gruppo, il nipote Marcello capì che gli orologi di pregio avevano bisogno di una struttura di assistenza e di ricambi facile da raggiungere, senza che i clienti dovessero rapportarsi direttamente con gli svizzeri". LA cosa funziona e appena dieci anni più tardi Innocente, con una dozzina di dipendenti, si trasferisce nel cuore di Milano, che allora era "la città che sale" di Boccioni. Anche gli affari salgono, e in fretta. Nel 1932 inizia la vendita degli orologi Wyler, marchio a cui, data l’epoca, si aggiunge un autarchico ma efficace nome "Vetta", frutto anche della passione per il ciclismo del fondatore. La Wyler Vetta si fregia di testimonial di eccezione: è al polso di campioni come Combi e Meazza, quelli della nazionale che vince il primo mondiale di calcio. La promozione è sempre stata un pallino dei Binda, e continua ad esserlo. Negli anni ’50, per dimostrare la robustezza dei meccanismi, gli orologi vengono impietosamente lanciati dalla Tour Eiffel. Decenni dopo, il marchio di famiglia Breil (dal 1942) si caratterizza per spot famosissimi, da "Toglietemi tutto ma non il mio Breil" all’attuale "Don’t touch my Breil". L’epoca, gloriosa, di nonno Innocente è finita. Fu un imprenditore paternalista e oculato, anche dal punto di vista immobiliare. L’attività, nel centro di Milano, si sublimò in una sorta di storica "cittadella" in via Cusani, dove Innocente fece crescere la sua azienda comprando un cortile dopo l’altro, e accorpando le costruzioni, tra laboratori, uffici e magazzini. L’azienda passò di mano, prima al figlio Mario, l’attuale presidente, poi ai nipoti Marcello, 46 anni, e Simone, 41, con la delega finanziaria. Nel ‘93 il marchio Wyler viene acquisito in blocco dalla famiglia, perde il "Vetta" e si trasforma in Wyler Geneve, con un posizionamento di alta gamma. La parte del leone la fanno da un lato Breil, dall’altra la lunga serie di licenze, come D&G, Dolce e Gabbana, Time, Nike Timing, la distribuzione di cellulari di nicchia Vertu, il lancio delle linee gioielli, profumeria, e pelletteria a marchio Breil e Trudi Jewels.
La grande sfida, dal 2002, è quella dei negozi monomarca, con Breil: "Tutto in un’ottica di allargamento globale. Abbiamo inaugurato filiali a Shanghai, a Miami, a Monaco, Hong Kong e Barcellona. Vogliamo che i mercati conoscano Breil in modo non filtrato. E teniamo a consolidare la nostra immagine in Italia". A questo si aggiunge la campagna allo studio nel 2007. Cambierà il "Don’t touch my Breil". Insomma, almeno una volta in un secolo i Binda permetteranno di toccarlo.

lunedì, settembre 25, 2006

PATEK PHILIPPE Calatrava Ref. 4896


PATEK PHILIPPE
Calatrava Ref. 4896
20/06/2006
Le donne scelgono un orologio per la sua eleganza, per la sua bellezza, per la sua raffinatezza. Ma sono sempre più numerose le donne che apprezzano la sofisticatezza di un movimento meccanico, soprattutto se è firmato Patek Philippe e si distingue per la sua eccezionale sottigliezza. Per rispondere al loro desiderio di lusso e di eccellenza, la manifattura ginevrina arricchisce la sua collezione di orologi da donna proponendo il suo primo orologio da donna meccanico ultrapiatto.
Questa nuova referenza 4896 viene ad integrare la collezione Calatrava, famosa per l'eleganza senza tempo della sua cassa rotonda, uno dei simboli più belli dello stile Patek Philippe da quasi tre quarti di secolo.
Anche se la forma della cassa rimane fedele alla linea pura dei Calatrava degli anni 1930, Patek Philippe ha dedicato un'attenzione particolare al design del quadrante, che presenta una composizione inedita. Questo quadrante esclusivo si distingue anzitutto per il suo straordinario colore ''blu notte'', riecheggiato dal cinturino in satin spazzolato, in contrappunto con l'oro bianco 18 carati della cassa e delle lancette. Uno sguardo più attento rivela una ricerca molto precisa a livello dei dettagli. La base del quadrante, finemente decorata con onde concentriche a ''guilloché'', è ricoperta da numerosi strati di lacca blu che creano un effetto di profondità e lasciano trasparire la delicatezza del ''guillochage''. Per le diverse operazioni di laccatura, di cottura al forno e di lucidatura, questo quadrante ''satin bombé'' da solo richiede 12 fasi di lavorazione. Gli indici ''incipriati'' in grigio argento, quali i raggi di una stella, animano il quadrante di una nota viva. Le lancette stile ''dauphine'' diamantate hanno una faccia lucidata e l'altra sabbiata e rodiata; un gioco di luci che si aggiunge ai riflessi cangianti del quadrante e al fuoco dei 72 diamanti che esaltano la lunetta. Così adorna, la nuova Referenza 4896 possiede tutto lo splendore di un orologio da sera; ma la sua eleganza sobria e discreta fa di lei anche una bellissima complice di tutte le ore del giorno.
Il Calatrava Ref. 4896 batte al ritmo del Calibro Patek Philippe 16-250, movimento a carica manuale che si distingue per il suo profilo ultrapiatto e le sue dimensioni molto compatte (2,5 mm di spessore, per un diametro di 16,3 mm).

Movimento: meccanico a carica manuale, Calibro Patek Philippe 16-250, 28.800 alternanze/ora, riserva di carica di 38 ore, Punzone di Ginevra.


fonte:www.orologico.it

Il Daily Chic di Morellato su tv e stampa con Grey Italia


Sarà on air da settembre sui periodici la campagna del mondo Daily Chic di Morellato. L’intero progetto è stato affidato a Grey Italia, l’agenzia guidata da Silvio Saffirio e Mario Attalla. La campagna sarà arricchita a breve da spot tv.

La campagna stampa è stata curata dall’art director Rosangela Ederini e dal copy Cinzia Losi. La direzione creativa esecutiva è di Antonio Maccario. Gli scatti sono della fotografa Nancy Fina.
Il mondo Daily Chic di Morellato si arricchisce di un nuovo valore, lo scoop, reso attraverso il gesto di reazione istintiva “No Paparazzi”. Questo gesto identificativo del mondo delle star e dell’iconografia tipica della stampa gossip concentra l’attenzione su un cerchio visivo di 20 cm di diametro, funzionale non solo a presentare la collezione di gioielli e la collezione di orologi Morellato, ma anche efficace per identificare in maniera ironicamente leggera i sogni del target.

CREATIVITA’ NEL TEMPO: ESCLUSIVA MOSTRA PANERAI ALLA PALAZZINA LIBERTY


Ha avuto un notevole successo la mostra “Creatività nel tempo” ospitata nella Palazzina Liberty a cura delle Officine Panerai con in mostra il patrimonio storico e le creazioni moderne del brand: numerosi esemplari di orologi Panerai tra cui alcuni pezzi rari come il primo Radiomir del 1936, che costituì la base di partenza per una serie di modifiche ed innovazioni che fecero dei Panerai i primi veri orologi subacquei professionali della storia, o come il Mare Nostrum, un orologio del 1943 che riprendeva il nome dei contaminuti per siluri ed era destinato agli ufficiali di coperta.

Einstein, promosso di nuovo!


di Claudio Elidoro - Fonte: CSIRO
Inutile negarlo. Quanti di noi non farebbero carte false pur di cogliere Einstein in castagna? Puntualmente, però, le idee del grande Albert respingono da oltre un secolo ogni assalto che viene sferrato nei loro confronti. L'ultimo in ordine di tempo è quello pubblicato nei giorni scorsi su Science Express ed è opera di un team internazionale coordinato da Michael Kramer, ricercatore del Jodrell Bank Observatory (Università di Manchester).
Il team di ricercatori ha messo alla prova la Relatività Generale osservando il comportamento di un sistema di due pulsar in orbita reciproca. Si tratta della coppia identificata come PSR J0737-3039A e B, due stelle di neutroni che, separate solo da un milione di chilometri, orbitano l'una intorno all'altra in circa due ore e mezza sfrecciando alla folle velocità di un milione di chilometri all'ora. Ogni giorno che passa, poi, le due pulsar riducono la reciproca distanza di 7 millimetri. Questa incredibile coppia dista 2000 anni luce in direzione della costellazione della Poppa ed è l'unico sistema di radiopulsar di questo tipo conosciuto.
Le accurate misurazioni delle variazioni nell'arrivo dei segnali radio hanno confermato che il movimento delle due pulsar segue esattamente le previsioni della teoria di Einstein. "Si tratta del test più accurato fatto finora alla correttezza della Relatività Generale in presenza di campi gravitazionali così intensi" - ha affermato Kramer. Le osservazioni hanno permesso di verificare numerosi effetti anticipati da Einstein, quali la curvatura dello spaziotempo intorno alla pulsar B e il rallentamento di "orologi" tipici delle pulsar quando questa era profondamente immersa nel campo gravitazionale della compagna.
Secondo la Relatività Generale, un sistema di questo tipo dovrebbe rivelarsi un'intensa sorgente di onde gravitazionali. Queste misteriose increspature dello spaziotempo ancora ci sfuggono, ma c'è da scommettere che questa coppia di pulsar sarà uno dei primi posti dove andranno a cercarle.

Genova e l'arte della meridiana

Un laboratorio per scoprirne i segreti e imparare a costruirle
di MICHELA BOMPANI



Una meridiana del Castello d'Albertis

GENOVA - Il capitano Enrico Alberto D'Albertis, a metà Ottocento, girava il mondo con un baule: dalla Libia all'Egitto, da Venezia a Genova, tirava fuori gli strumenti, delicati, necessari, per costruire le sue amatissime meridiane. Ne realizzò 106, sparse un po' ovunque e De Amicis lo ribattezzò "girovago pintor di meridiane".

Il capitano fece collocare undici orologi solari nella sua dimora, lo scenografico castello eclettico (firmato da Alfredo D'Andrade) e circondato dal parco che sorge sulle alture genovesi immediatamente alle spalle del porto antico. Oggi, equinozio d'autunno, e prima delle due giornate europee del Patrimonio, dalle 14.30, il segreto di inseguire il sole e segnarne il tempo, sarà svelata da alcuni laboratori per ragazzi (6-12 anni) e per adulti, organizzati la direttrice del museo del Castello D'Albertis, Maria Camilla De Palma, con l'associazione Horologium.

Ciascuno tornerà a casa con una meridiana costruita con le proprie mani. L'appuntamento è nel parco del castello D'Albertis (corso Dogali, 18): ci si trasformerà in "gnomoni", gli aghi che indicano l'ora con la loro ombra. Si scopriranno le meridiane di cotone. E il segreto dell'"horihomo", la misurazione dell'ombra umana. Poi la musica del tempo, con gli strumenti etnici del museo delle culture del mondo, che proprio nel castello ha sede, diretto da Echo Art.

Si giocherà ad inventare motti e disegni: perché la meridiana non è soltanto frutto di calcoli matematici ed astronomici, ma anche sfogo per ambizioni letterarie (ciascuna porta un motto) e pittoriche (la più suggestiva del Capitano, di cui rimane un acquerello, è quella "delle fate").

E nella collezione del Capitano, spicca anche un orologio solare cui pose il suo motto Gabriele D'Annunzio. "Hora belli", scrisse il Vate, all'inizio della prima guerra mondiale. "Hora pacis", cambiò il Capitano, a dicembre del 1918.

Dalle 17.30, poi, per tutto il pubblico, sarà presentato il restauro del "bacino equinoziale maggiore", un orologio solare tridimensionale, a forma di catino semisferico, installato nel parco.

Conoscere da vicino le meridiane sbriciola l'enorme convenzione del tempo in cui viviamo: il tempo vero (indicato dagli orologi solari) e quello fittizio (segnato dagli orologi convenzionali) coincidono solo quattro volte l'anno. Altrimenti ci sono circa quindici minuti di sfasamento. La manifestazione, "Ritrovare il tempo del sole", è gratuita. Chi volesse visitare il Castello, oggi e domani, ha uno sconto speciale (biglietto 4,50 euro). Per arrivare in corso Dogali, si consiglia l'avveniristico ascensore che da via Balbi (adiacente a Stazione Principe) sale fino al cancello del complesso.

lunedì, agosto 07, 2006

Jaeger-LeCoultre - Extreme World Chronograph




Limited Edition JLC Boutique 2006


Technical Specifications:

Automatic Jaeger-LeCoultre 752 caliber

Chronograph, Date, Wordtime.

Dial: Special Limited Edition dial with orange coloured elements.

Case: Ø 46,3 mm

Strap: Special Limited Edition rubber strap orange-coloured

Water-Resistance: 50 meters

Available in Stainless and Steel 50 pieces (worldwide) and in Platinum 30 pieces (worldwide). No: 7 is one of those to hunt, usually available from one of the very special JLC boutique.

Prices, simply the same as the regular models.

For those striving for an extreme exclusivity, you just about have sufficient time to hunt for one. All those Jaeger-LeCoultre Extreme World Chronograph, Limited Edition timepieces, will be delivered in November 2006.

Identify Counterfeit Fake Rolex Watches... Rolex or Replica? Don't get e-Screwed!

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smontaggio e pulitura Rolex Daytona

Ремонт часов с хронографом Rolex Daytona

Rivista di orologeria -Come funziona un orologio

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Rivista di orologeria - Rolex Air King

Rivista di orologeria - Rolex Air King

Rivista di orologeria - Rolex - La lucidatura del fianco

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domenica, agosto 06, 2006




geneve

domenica, luglio 30, 2006

HUBLOT Big Bang ''Black Magic''



Ancora più elegante, più espressivo e più tecnologico, nel 2006 il cronografo ''Big Bang'' di Hublot si rivela nella nuova versione ''Black Magic'' con una magnifica cassa interamente in ceramica nera, che ne esalta la potenza e l’estetica.
Dalla sua presentazione nella primavera 2005, il cronografo Hublot Big Bang ha rivoluzionato l’estetica spesso uniforme dell’universo del cronografo per imporre una visione futuristica del segnatempo. Ammirato da tutti per le sue qualità tanto tecniche che di design, il cronografo Hublot Big Bang ha ricevuto il premio ''Migliore Design 2005'' al Grand Prix d'Horlogerie di Ginevra in novembre, il premio ''Miglior Orologio Oversize'' in Medio Oriente in occasione del Watch of the Year Award, nonché il premio ''Miglior orologio sportivo professionale'' del Watch of the Year Award 2005 in Giappone. Questo riconoscimento internazionale immediato per Hublot viene a confermare l’esattezza della visione futurista della marca di cui il cronografo Big Bang è simbolo di rinnovo.
Il nuovo Hublot Big Bang ''Black Magic'' si inserisce nello stesso spirito visionario, spingendo ancora oltre l’uso di nuovi materiali per un design estremo.
Hublot Big Bang ''Black Magic'' è caratterizzato da una cassa imponente di 44,5 mm in ceramica nera che alterna le finiture lucidate e spazzolate. La lunetta extra large, ugualmente in ceramica nera, è decorata da 6 viti in titanio incastonate e bloccate a lucido con incisioni a forma di ''H''. Sotto il vetro zaffiro, trattato con antiriflesso double face, il quadrante nero rafforza il carattere dinamico del pezzo. Il riconoscimento laterale è assicurato da un inserto in kevlar, che fa sembrare questo cronografo interamente attraversato dal cinturino nero Hublot in caucciù naturale e dalla costruzione della sua cassa in strati sovrapposti, che permette di giocare con i materiali. Nello stesso stile, il fondello della cassa è tagliato nel titanio. Il cinturino in caucciù, ora regolabile, è munito di un nuovo fermaglio Hublot pieghevole che gli permette di adattarsi immediatamente alle diverse taglie di polso, senza perdere un briciolo del suo grande comfort.
Per quanto riguarda l’aspetto tecnico, Big Bang ''Black Magic''racchiude il nuovo movimento cronografo meccanico a ricarica automatica HUB44, un movimento esclusivo di Hublot sviluppato in collaborazione con la manifattura La Joux-Perret.
Impermeabile fino a 10 atmosfere.

Movimento: meccanico a carica automatica, Calibro HUB44, riserva di carica di 42 ore, massa oscillante in tungsteno.

sabato, luglio 29, 2006

PATEK PHILIPPECronografo con Calendario Annuale



Patek Philippe presenta il primo cronografo da polso automatico interamente studiato e concepito nei suoi laboratori: il Cronografo Calendario annuale Ref. 5960P, che si inserisce nella gamma delle complicazioni offrendo delle funzioni utili nella vita di ogni giorno. Il nuovo calibro cronografico CH 28-520 IRM QA 24H è un movimento meccanico a carica automatica con cronografo a ruota a colonne dotato di una funzione flyback, indicazione della riserva di carica, calendario annuale e indicazione giorno/notte. Esso pulsa ad una frequenza di 28.800 alternanze/ora e si ricarica grazie a un rotore centrale unidirezionale in oro 21 carati. Come tutti i movimenti meccanici Patek Philippe, esso vanta il prestigioso Punzone di Ginevra. Questo nuovo calibro cronografico resta fedele alla tradizione con il suo pulsante di ''avvio-stop'' che mette in funzione una ruota a colonne. Tuttavia si distingue dai classici movimenti cronografici Patek Philippe per la sua costruzione inedita: il meccanismo, anziché utilizzare una ruota di innesto montata su una bascula che viene ad ingranarsi con il ruotismo del cronografo, utilizza invece due pinze su un innesto a dischi, il quale consente di mettere in contatto per frizione la ruota dei secondi e la lancetta del cronografo (cronografo in marcia), oppure di disinnestarle (cronografo fermo). Questa soluzione tecnica garantisce un'alta sicurezza di funzionamento ed elimina qualsiasi rischio di salto o di rimbalzo della lancetta quando si attiva il cronografo, poiché non mette in funzione alcun ingranaggio. E' una soluzione ingegnosa, che offre un vantaggio supplementare: nel sistema usuale del cronografo a tre ruote, sensibili all'usura, bisogna evitare di tenere continuamente in funzione il cronografo; mentre sul nuovo calibro Patek Philippe, la lancetta del cronografo può essere utilizzata, senza pregiudicare il buon funzionamento del movimento, come lancetta dei secondi al centro. Ed è per questo che, contrariamente alla maggior parte dei cronografi, la Ref. 5960P non è dotata del quadrante ausiliario dei piccoli secondi. Le funzioni del cronografo sono comandate da due pulsanti; quello posizionato a ore 2 per avviare e fermare i cronometraggi; quello a ore 4 permette di rimettere a zero la lancetta del cronografo quando è ferma oppure di riportarla a zero quando è in movimento (funzione flyback) per ricominciare istantaneamente un altro cronometraggio. Il meccanismo del calendario annuale brevettato fornisce tutte le indicazioni di un calendario completo. Esso ''riconosce'' automaticamente i mesi di 30 e di 31 giorni, e deve essere corretto una sola volta l'anno, il 1° marzo. Il calendario annuale mostra il giorno, la data e il mese in tre finestrelle; esso comanda anche l'indicazione giorno/notte situata a ore 6. La costruzione di tipo modulare lascia prevedere per l'avvenire l'aggiunta al cronografo di altri meccanismi addizionali. Il design è dinamico ed equilibrato, un modello di eleganza e di sobrietà, dove tutte le indicazioni si leggono a colpo d'occhio con la massima chiarezza. I cronografi possiedono normalmente tre quadranti ausiliari: due per i contatori dei minuti e delle ore, e uno per i piccoli secondi. Sulla Ref. 5960P, i totalizzatori delle ore e dei minuti sono raggruppati in un unico contatore che occupa il posto d'onore nella metà inferiore del quadrante. Una lancetta rossa, più lunga, indica il conteggio dei minuti su due scale concentriche esterne graduate rispettivamente da 0 a 30 in rosso e da 30 a 60 in blu, sul contatore 60 minuti. Una lancetta in blu più corta conteggia le ore sino a 12 sulla scala interna. L'indicazione giorno/notte (24 ore) è data da un piccolo disco che passa progressivamente dal bianco (giorno) al blu (notte) in una finestrella tonda situata sopra la cifra 6 del contatore delle ore. Questa particolarità si rivela molto utile quando l'orologio si ferma perché non indossato o non ricaricato, e lo si deve perciò rimettere all'ora, regolando anche le indicazioni del calendario. In effetti, il meccanismo del cambio data entra in funzione tra le ore 20 e le 2 del mattino. Occorre pertanto evitare qualsiasi regolazione delle indicazioni del Calendario Annuale durante questo lasso di tempo. La metà superiore del quadrante è riservata al calendario annuale che indica il giorno della settimana, la data e il mese grazie a tre finestrelle disposte ad arco di cerchio tra le ore 10 e le ore 2. La data colpisce per le sue grandi dimensioni. Con la sua cornice in oro bianco ''argenté'' lucidato, la finestrella della data fa da contrappunto estetico al contatore circolare che occupa la parte inferiore del quadrante. L'indicazione di riserva di carica, situata sotto la data, indica mediante una piccola lancetta che segna da - a + lo stato di carica della molla del bariletto. Il quadrante è punteggiato da otto indici delle ore in oro grigio a forma di ''obice'' e da undici piccoli punti luminescenti. L'estrema sobrietà degli indici e delle scale graduate aumenta la leggibilità dell'insieme. Per facilitare la lettura dei tempi e renderla più precisa, le lancette stile ''foglia'' che indicano le ore e i minuti sfiorano le estremità dei rispettivi indici, mentre la punta della lancetta del cronografo percorre la scala graduata più fine che indica le frazioni di secondo sulla circonferenza esterna del quadrante. La cassa rotonda classica in platino ha incastonato un piccolo diamante tra le anse del cinturino a ore 6. Vetro con trattamento antiriflesso e fondo cassa trasparente in cristallo di zaffiro. Sul lato destro della cassa, tra i due pulsanti del cronografo, troviamo una grande corona molto maneggevole. Sul lato sinistro, tra le 9 e le 10, sono situati i tre correttori per la regolazione delle indicazioni del calendario. Con il suo diametro di 40,50 mm, la nuova Ref. 5960P si pone tra i modelli Patek Philippe di grande taglia. Questa sua imponenza è rafforzata dalla sensazione di peso che si avverte al polso. Caratteristiche nettamente mascoline, che si accordano perfettamente al look tecnico di un cronografo.
Il cinturino è in alligatore con fermaglio ''à déployante'' in platino.
Movimento: meccanico a carica automatica, Calibro CH 28-520 IRM QA 24H.

BREGUET Classique 5197


Clasique 5197 cela nella sua cassa il calibro 591.A a doppio bariletto.
E' il primo movimento con il ''cuore'' interamente di silicio. La spirale presenta una curva centrale dal passo e dalle sezioni variabili, e una boccola incorporata. La maggiore difficoltà che si incontra nel realizzare questo insieme consiste nel calcolare esattamente il coefficiente termico, ossia la capacità dell'orologio di conservare una marcia costante a qualunque temperatura. Queste innovazioni, tutelate da un brevetto, rappresentano un passo decisivo verso l'isocronismo degli orologi meccanici, con risultati - in termini di performance - che sono normalmente raggiunti solo dalla spirale Breguet. Infine, poiché il silicio è un materiale amagnetico, l'orologio funziona senza rischio di alterazioni dovute a campi o impulsi magnetici. Naturalmente questa creazione non rinuncia ai principi estetici cari alla Maison, e resta fedele allo stile sobrio e puro della collezione Classique. Al centro della cassa, finemente intagliata nell'oro giallo o bianco, spicca per la sua originalità il quadrante inciso a mano e decorato con chicchi d'orzo ad andamento circolare. Il giro delle ore, formato da due semicerchi sfalsati, è un'allusione discreta alla spirale. Le lancette Breguet d'acciaio brunito blu sorvolano i numeri romani, mentre la data si legge in una finestrella all'altezza delle ore 6. La firma segreta Breguet, presente sui quadranti dal lontano 1795, figura in questo caso anche sull'ancora e sulla ruota di silicio, visibili attraverso il fondocassa trasparente.

Movimento: meccanico a carica automatica, Calibro 591.A con doppio bariletto, decorato a ''Cotes de Genève'', numerato e firmato Breguet, massa oscillante in oro 18 carati incisa a mano, riserva di marcia 38 ore, 11 e 1/2 linee, 25 rubini, spirale, ancora e ruota di scappamento in silicio, frequenza 4 hz, bilanciere Breguet con 4 viti regolatrici in oro, regolato in 5 posizioni. Prezzo: 19.300 Euro.

giovedì, luglio 27, 2006

welcome

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Benvenuti nel mio blog.
lucky